Le ville storiche di Sestri Levante (sintesi della tesi di laurea)




Sulla scia del lavoro realizzato negli anni sessanta da Ennio Poleggi si inserisce questo studio che affronta il tema delle residenze di villa nel territorio di Sestri Levante. Qui sono ancora presenti significative tracce di un tessuto urbano e suburbano che rispecchia le caratteristiche peculiari del luogo: la posizione prossima ai confini nord-orientali della Repubblica di Genova e la presenza di una fertile e vasta piana. Inoltre la possibilità di un approdo sicuro protetto da un’ampia penisola e la presenza di un’importante asse viario che partendo proprio da Sestri Levante raggiungeva il passo di Cento Croci, spiegano in parte la presenza della nobiltà genovese. In un primo momento, negli anni in cui si svolgono a Sestri Levante le fiere dei cambi, le grandi famiglie risiedono nel borgo per poi spostarsi, all’inizio del XVIII secolo, verso l’entroterra dove possedevano vaste tenute agricole. Qui realizzano dimore più ampie ed isolate, plasmando la natura con un’ordinata disposizione delle colture ma anche con importanti giardini arricchiti di grotte e giochi d’acqua, ed ampi viali.
La tesi, centrata su un lavoro di ricerca, non esistendo fino ad oggi studi approfonditi sull’argomento, presenta una prima parte introduttiva dove vengono affrontate le motivazioni dell’esistenza di questo complesso di residenze, alla quale segue uno studio della cartografia del luogo. Nel catalogo delle ville, realizzato a partire dalla cartografia precedentemente citata, vengono prese in considerazione le dimore di natura rurale.
Per Villa Fieschi e la Villa del ponte, sono stati riservati due capitoli a parte, data la vastità e l’importanza della documentazione raccolta. Per la prima dimora, l’esistenza di un cabreo delle proprietà realizzato nel 1749 dal cartografo Matteo Vinzoni, ha permesso di identificare tutti i territori posseduti ed alcuni dei tipi di coltivazioni effettuate, oltre alle strutture di villa e di giardino.
Riguardo alla Villa del ponte invece, l’esistenza dell’archivio privato della famiglia ha permesso di ricostruire l’intera storia della villa, della cappella e del giardino per le quali  sono stati rintracciati progetti, commissioni ad artisti e collegamenti con opere genovesi e di ambito lucchese. In particolare, si è potuto accertare la presenza di una tela di Domenico Fiasella della quale si conosceva l’esistenza ma si era persa notizia della sua collocazione.
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