sabato 15 ottobre 2011

Rassegna stampa

Gli archivisti della Liguria: “Con i tagli rischiamo di scomparire”
R. S.
Il Secolo XIX 14/10/2011
All'Archivio di Stato alle 15.30 si parla delle riduzioni di organico che potrebbero portare, fra due anni, solo tre persone a gestire le quattro strutture liguri

GLI ARCHIVISTI della Liguria faranno sentire la loro voce questo pomeriggio alle 15.30. In un incontro pubblico all'Archivio di Stato di Genova, intitolato "E poi non rimase nessuno. Archivi e archivisti nella crisi italiana", esporranno i loro timori. E, soprattutto, spiegheranno le richieste che hanno intenzione di sottoporre al ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan, per evitare che i tagli mettano a rischio la loro professione e le raccolte di documenti, fino a questo momento conservate con cura e con passione. Il timore più grande è quello di dell'ulteriore riduzione di risorse, che già negli ultimi dieci anni ha sfiorato il 50%. Non solo: per il mancato ricambio generazionale, il rischio è che vada persa l'esperienza accumulata finora. E che, nel giro di due anni, solo tre professionisti si trovino a dover presidiare i quattro archivi di Stato della nostra regione e la soprintendenza archivistica. Al ministro si chiederà quindi una continuità di presenza e un programma di investimenti in infrastrutture. Ad esempio, si domanderà di continuare l'esperienza dei poli di conservazione archivistica che, aprendo alla collaborazione fra Stato ed Enti locali, permettono di ottimizzare la gestione e di abbatterne i costi. Infine, si vorrebbe spingere il ministro a favorire un rapporto stabile fra gli archivi e la scuola. Il taglio degli organici sarebbe, insomma, una vera e propria calamità per gli archivisti. Non solo non si potrebbe garantire la tutela di migliaia di strutture, ma anche non si riuscirebbe a gestire la selezione e lo scarto della documentazione priva di obblighi, creando un enorme arretrato. Infine, si rischia di gestire male il passaggio fra la conservazione del documento cartaceo a quello elettronico. Ecco il perché dell'incontro, inserito in quattro giornate nazionali di sensibilizzazione che si concluderanno domani. Organizzato dall'Associazione nazionale archivistica italiana, dalla Società italiana per la Storia dell'Età Moderna, dalla Società italiana degli Storici medievisti e dalla Società italiana per lo Studio della Storia contemporanea, assieme alle Soprintendenze archivistiche. vuole affermare l'importanza della conservazione: perché, affermano gli archivisti, si rischia di perdere «il patrimonio di documenti che costituisce la nostra storia.